[DA 10 K.... A 150]
Non occorre fare una ricerca su internet per rendersi conto che le grandi case automobilistiche sono concentrate e stanno investendo miliardi nello sviluppo “dell’elettrico".
In televisione passano continuamente spot di nuovi modelli “Hybrid", i social network non sono da meno, richiamando la nostra attenzione e proponendo veicoli con motorizzazione "E".
Quindi è chiaro che in pochissimi anni le auto (8 su 10) saranno spinte da un motore a batteria.
Quali ripercussioni ci saranno nel mondo dell'autoriparazione e servizi in officina?
È molto semplice, il futuro dell'autoriparazione dovrà essere interpretato con una mentalità diversa.
Se ci pensi un attimo, l'auto sarà sempre più connessa e elettrica, sarà in grado di pianificare gli interventi con l'officina, aggiornarsi in remoto e necessiterà anche di meno interventi.
Da uno studio effettuato da ROLAND BERGER, società di consulenza strategica, emerge che la manutenzione subirà un taglio importante: si stima che le auto elettriche richiederanno 1/3 degli interventi rispetto a un'auto normale.
Oggi su un'auto con motore convenzionale in media ci sono circa 10 mila parti in movimento, che su un'auto elettrica scenderanno a circa 150.
Una riduzione che inevitabilmente porterà meno introiti per le Autofficine.
Una catastrofe per il settore?
Se prendiamo per buone le notizie che arrivano, a fronte di mestieri che diminuiranno, ce ne saranno di nuovi che al momento magari non riusciamo ad interpretare al meglio.
Sicuramente si avrà bisogno di formazione, informazione, nuove tecnologie e nuovi servizi al posto di altri che risulteranno obsoleti.
Sempre secondo lo studio di ROLAND BERGER, l'aftermarket ne guadagnerà da una sempre maggiore richiesta di servizi digitali.
Sempre più aziende artigiane di autoriparazione quindi diventeranno imprese di servizi e in questa fase il ruolo del marketing digitale la farà da padrone “Oggi siamo più abituati a cercare un ristorante sul web che un'officina di autoriparazione”.
Oggi per il web conta tutto ciò che è nella prima pagina delle ricerche di Google, la seconda nessuno la guarda.
Quindi solo le aziende e le autofficine che sapranno farsi vedere dai clienti, essere raggiungibili e offrire servizi digitali potranno guadagnare, da quella che gli esperti definiscono, la quarta rivoluzione industriale che sta coinvolgendo l'automobile e il mondo aftermarket.
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A presto Alessio Veneziano